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A questo ci pensiamo poi (Mondadori) di Mattia Torre



Mattia Torre ci ha abituati al sale e all’intelligenza della sua scrittura, ci ha raccontato le donne, ci ha raccontato gli uomini, le coppie, i figli, le miserie e il mistero della vita sociale, i miracoli e gli abissi della sanità pubblica, ci ha detto i sentimenti che frusciano dietro il cinismo del mondo dello spettacolo, ci ha dato sempre una grande occasione di pensare, e persino di riconoscerci vivi nel catalogo degli uomini. È quello che accade in questi scritti che Mattia Torre ha lasciato e che noi lasciamo così come sono stati trovati: formidabili scatti narrativi, dialoghi, monologhi, il folgorante senso del mondo messo al servizio di amici attori, di ipotetici sviluppi nel cinema, nella narrativa.

Insomma una vera sorpresa, e una vera miniera di occasioni felici destinate ad accompagnarci ancora a lungo, dopo il successo di In mezzo al mare.


Sono nato nel '72, sono un elettore di sinistra e la mia vita di elettore è sempre stata tormentata e infelice. Questa sciagura è bilanciata da una vita molto fortunata; faccio un bellissimo lavoro, ho famiglia e amici stupendi, un buon carattere. Ho fatto due figli, scritto libri, piantato alberi, e se morissi domani non si potrebbe dire che è una vita buttata

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