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Il regno dei fossili di Davide Orecchio (Il Saggiatore) è in libreria

Sullo sfondo dell’Italia tra anni Settanta e presente, si muove la relazione tra l’orfano Simone e Albinia, "la bambina che vola", nata da genitori scomparsi e rinata in un incidente stradale.

La storia di Andreotti è la nostra storia e la storia d’Italia: un regno dei fossili in cui il vecchio resiste ostinatamente al nuovo. Ed è anche la storia di una ragazza, di nome Albina, che di questo supereroe ormai prossimo alla morte – di cui da bambina intravedeva la villa estiva dalla casa del nonno – fa la sua ossessione. Un tormento che non la lascerà nemmeno quando entrambi, terminata la loro esperienza terrena, si troveranno finalmente insieme per scoprire cosa c’è al di là, dopo la vita.

Nel suo nuovo romanzo, Il regno dei fossili, Davide Orecchio intreccia continuamente realtà storica e finzione; riporta alla luce, sotto mentite spoglie, pagine dei diari del presidente del partito di Dio, in cui l’orfano democristiano annotava come in un referto medico l’elettrocardiogramma dell’Italia – la fine della guerra, il piano Marshall, il rapimento di Aldo Moro –; insinua nella verità immagini inafferrabili di un presente che assomiglia al nostro e visioni da un futuro artificiale, in un’opera che si fa biografia impossibile di un uomo, di una nazione e, infine, di tutti noi.


Ed era il secolo che seppellisce la morte, le fa i funerali, l’incenerisce e la sparge sull’acqua, e non ricordare è l’intenzione di Albinia: trasformarsi in un libro di storia, strappare dal libro un gruppo di pagine, essere lieve.


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