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Figure di Riccardo Falcinelli (Einaudi Stile Libero) è in libreria

Dopo il successo di Cromorama, il nuovo libro di Riccardo Falcinelli, Figure, ci accompagna nella bottega di pittori, fotografi, registi, da Raffaello a Stanley Kubrick, rivoluzionando il nostro modo di guardare.



Spesso, davanti a un quadro, tendiamo a domandarci che cosa significhi, o quali fossero gli intenti del pittore, o come si collochi nell’epoca in cui è stato realizzato: ma così la storia dell’arte rischia di essere una spiegazione solo di storia, anziché di arte. Riccardo Falcinelli adotta un paradigma completamente diverso. Invece di cercare il «significato» delle immagini, entra nel loro ingranaggio, le tratta non come simboli da decifrare, bensì come meccanismi da smontare, ci spiega in che modo sono state progettate e costruite, e perché. Scritto con piglio affabulatorio e avvincente, che conferma Falcinelli come uno dei migliori saggisti italiani, Figure è un libro per chi vuole capire le immagini, ma anche per chi vuole inventarle.


La composizione non è qualcosa che attiene soltanto alle faccende artistiche, né è una volontà formale infilata per motivi espressivi o estetici dentro un’opera. La composizione prima di essere una faccenda di bella forma riguarda la forma sensata, cioè precisa, parlante. Ed è qualcosa che riconosciamo come spettatori, una qualità che appartiene a chi inventa ma pure a chi guarda. Non è una mera questione di eleganza, è prima di tutto un sistema ordinativo, un terzo elemento tra noi e il visibile.

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