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Il codice del disonore - donne che fanno tremare la 'Ndrangheta di Dina Lauricella (Einaudi)


D come disonore. Quello degli uomini di 'Ndrangheta che per difendere l'onore mafioso non esitano a uccidere le proprie figlie.


Questo libro nasce da un fenomeno recente di grande importanza: per la prima volta nella storia della ‘Ndrangheta le figlie e le mogli dei boss collaborano con la giustizia denunciando le loro famiglie. Lo fanno per strappare i propri figli a un ineluttabile destino criminale, ma soprattutto per sfuggire loro stesse al “codice d’onore”. Si tratta delle linee guida dei membri della mafia calabrese che si definiscono, a loro volta, uomini d’onore. Direttive che servono a far carriera nel crimine, tramandate per via orale e che negli ultimi decenni hanno trovato conferme scritte o sono state riferite agli inquirenti dai collaboratori di giustizia. Un esempio è la vendetta che incombe sulle donne di ‘Ndrangheta che tradiscono il marito o la famiglia: la morte. Un rito feroce di cui i padri devono farsi garanti per rimediare “all’onta” subita, in nome di ciò che emancipazione, cultura e buonsenso definirebbero più come “codice del disonore”.

La 'Ndrangheta si può combattere in tanti modi ma la scoperta delle storie di queste donne per me è stata rivelatrice: che possano essere loro il grimaldello sul quale fare leva per scardinarla?


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